IN PILLOLE - Cia e operazioni di sabotaggio in Russia, finanziamenti USA all’Ucraina, Zelensky al WEF, asse Russia-Iran, UE e fertilizzanti russi, Israele e Ucraina
Approfitto di questo periodo festivo per lanciare una nuova rubrica di questa Newsletter, “In pillole”, che intende raccogliere analisi brevi su alcuni fra gli sviluppi più significativi del panorama internazionale. A regime, la speranza è di affiancare questa rubrica alle analisi più lunghe che solitamente pubblico il venerdì, ora temporaneamente sospese durante il periodo natalizio. Buona lettura.
Operazioni di sabotaggio in territorio russo sotto la guida indiretta della CIA
Se l'Ucraina fosse uno stato della federazione americana, si classificherebbe all'11° posto in termini dei finanziamenti federali che riceve
Zelensky parteciperà il prossimo gennaio al Forum annuale del WEF a Davos
Un inedito asse Russia-Iran, militare ed economico, si consolida fra Europa e Asia
Dopo un embargo di 8 mesi, l'UE rimuove gli ostacoli alla fornitura di fertilizzanti russi vitali per i paesi africani
Israele rafforza la propria assistenza di intelligence all’Ucraina
Operazioni di sabotaggio in territorio russo sotto la guida indiretta della CIA
La CIA starebbe usando i servizi segreti di un alleato europeo per compiere operazioni di sabotaggio sotto copertura in territorio russo, sotto la direzione dell’intelligence americana.
E’ quanto afferma un reportage del giornalista investigativo, ed ex militare americano, Jack Murphy.
La campagna di sabotaggio sarebbe responsabile delle numerose esplosioni e degli altri incidenti che hanno colpito il complesso militare industriale russo dall’inizio del conflitto ucraino.
A testimoniarlo sarebbero ex esponenti dell’intelligence e dell’esercito USA, presumibilmente impegnati in precedenza nella messa a punto di questa campagna, che avrebbe richiesto anni di preparazione.
Ponti ferroviari, depositi di carburante, fabbriche di munizioni e centrali elettriche in Russia sono stati finora danneggiati in incidenti apparentemente privi di spiegazione.
L’impiego di un servizio di intelligence di un paese alleato servirebbe a conferire alla CIA un ulteriore livello di “plausible deniability”. Ciò però fa sì che l’alleato NATO abbia molta voce in capitolo nella selezione delle operazioni da compiere, visto che i loro agenti si assumono i rischi in prima persona.
L’autorizzazione presidenziale per pianificare operazioni sotto copertura in Russia risalirebbe agli ultimi giorni della presidenza Obama, poco prima che egli lasciasse il posto a Trump. E’ possibile che Biden abbia ulteriormente modificato il decreto Obama e ne abbia firmato uno nuovo.
La campagna indirettamente condotta dalla CIA sarebbe solo una fra le diverse operazioni portate avanti dalle nazioni occidentali in Russia. Servizi di intelligence europei, inclusi quelli ucraini, starebbero a loro volta compiendo operazioni di sabotaggio in territorio russo.
L’obiettivo sarebbe quello di seminare il caos e paralizzare per quanto possibile la logistica russa finalizzata alla campagna militare in Ucraina.
Tali operazioni sarebbero però spesso avvenute senza alcun coordinamento, al punto da richiedere successivamente misure di “deconfliction” fra i diversi servizi di intelligence occidentali per scongiurare incidenti tra le varie cellule operative.
Le prime “cellule dormienti” sarebbero state infiltrate in Russia a partire dal 2016. Operazioni di sabotaggio, in particolare alle linee ferroviarie, sarebbero state condotte anche in Bielorussia.
Fin dal 2014, l’intelligence americana ha avviato programmi di addestramento per le forze speciali ucraine, che adesso sarebbero responsabili di alcune delle operazioni di sabotaggio, anche in Crimea.
Se l'Ucraina fosse uno stato della federazione americana, si classificherebbe all'11° posto in termini dei finanziamenti federali che riceve
La tranche di aiuti americani all’Ucraina recentemente approvata dal Congresso, del valore di 45 miliardi di dollari, spinge la spesa totale degli USA in favore di Kiev a circa 113 miliardi dallo scoppio della guerra, avendo Washington in precedenza già assegnato 68 miliardi al governo di Kiev.
Ci sono vari paragoni che possono aiutare a contestualizzare questa enorme cifra sborsata dal contribuente americano.
Per cominciare, essa è più di quanto gli Stati Uniti abbiano mai elargito a qualunque paese, nel corso di un anno, almeno dalla guerra del Vietnam.
Tale cifra è anche molto superiore agli 84 miliardi di dollari che la Russia, secondo le stime, spenderà per le proprie forze armate nel 2023.
L'assistenza USA all'Ucraina (che non è solo militare, ma anche economica) è più di quanto ciascun paese del mondo spenda annualmente per le proprie forze armate, ad eccezione di Stati Uniti e Cina.
Questi 113 miliardi sono quasi pari a quanto il disegno di legge omnibus del Congresso stanzia per la spesa di base per il Dipartimento di Stato e il Dipartimento per la sicurezza interna messi insieme, ed è quasi quanto i 118,7 miliardi che gli USA spenderanno per l'assistenza medica per tutti i veterani statunitensi.
Ma forse la cosa più significativa è che, se l'Ucraina fosse uno stato della federazione americana, si classificherebbe all'11° posto in termini dei finanziamenti federali che riceve.
In altre parole, negli ultimi 12 mesi, l'Ucraina ha ricevuto più dollari dal contribuente americano rispetto a ben 40 stati USA.
Zelensky parteciperà il prossimo gennaio al Forum annuale del WEF a Davos
Il presidente ucraino Zelensky parteciperà all’incontro annuale del World Economic Forum (WEF) che si terrà a Davos, in Svizzera, nella seconda metà di gennaio.
Zelensky prenderà la parola in un panel che include il segretario generale della NATO Stoltenberg, sebbene l’Ucraina non faccia ufficialmente parte dell’Alleanza Atlantica.
La presenza di Stoltenberg a Davos sembra ormai divenuta abituale, dopo che, a partire dallo scorso anno, il WEF ha assunto un atteggiamento più militante sotto il profilo geopolitico, a fianco del Patto Atlantico.
La partecipazione di Zelensky al Forum di Davos non deve stupire, visto che già prima della guerra l’Ucraina era un “paese pilota” della quarta rivoluzione industriale sponsorizzata dal WEF.
Il governo Zelensky ha già affidato a Blackrock, gigante di Wall Street e membro di spicco del WEF, un ruolo chiave nei piani di ricostruzione del paese.
Un inedito asse Russia-Iran, militare ed economico, si consolida fra Europa e Asia
La ventilata fornitura di caccia russi a Teheran confermerebbe il consolidamento di un asse Russia-Iran che può modificare gli equilibri nell’Asia occidentale.
Secondo fonti di intelligence occidentali riportate dai media israeliani, l’Iran potrebbe presto ricevere dalla Russia 24 caccia Sukhoi Su-35. I caccia erano destinati all’Egitto, ma l’accordo è saltato a causa dell’opposizione americana.
Mosca ha pertanto cercato un altro potenziale acquirente, e l’Iran potrebbe essere il cliente ideale avendo urgente bisogno di modernizzare la propria obsoleta aviazione militare. I piloti iraniani si starebbero già addestrando con gli aerei russi.
Teheran, dal canto suo avrebbe già consegnato 1.700 droni offensivi a Mosca, che sono stati impiegati nel conflitto ucraino.
Se convalidata, la notizia della fornitura di caccia russi sarebbe un’ulteriore prova del consolidamento di un asse Russia-Iran, non solo militare ma anche economico, che può avere conseguenze per gli equilibri in Medio Oriente (Siria) e nel Caucaso.
Russia e Iran stanno costruendo una nuova rotta commerciale transcontinentale che si estenderà dalle propaggini orientali dell’Europa all’Oceano Indiano, un passaggio lungo 3.000 km che sarà a prova di sanzioni occidentali.
Questa rotta, nota come International North-South Transport Corridor (INSTC), sarà sotto il loro esclusivo controllo, e a prova di ingerenze esterne. Essa sarà vantaggiosa anche perché molto più breve rispetto alle rotte esistenti attraverso il Mar Rosso e il Mediterraneo.
Secondo alcune stime, Russia e Iran investiranno 25 miliardi di dollari nell’INSTC, per rafforzare la rete ferroviaria iraniana, la capacità dei porti sul Caspio, e infine l’importantissima rete di canali russa del Volga e del Don, un asset strategico che consente alle navi mercantili di navigare fra il Caspio, il Mar Nero, Mosca, San Pietroburgo, e il Baltico.
Il rafforzamento dell’asse Russia-Iran si contrappone alle difficoltà che Teheran continua ad incontrare riguardo alla realizzazione di una vera partnership privilegiata fra Cina e Iran, avendo Pechino appena stretto un rapporto strategico con l'Arabia Saudita.
Dopo un embargo di 8 mesi, l'UE rimuove gli ostacoli alla fornitura di fertilizzanti russi vitali per i paesi africani
Secondo alcune stime, quest'anno il raccolto globale di cereali è già crollato del 2,4% a causa della mancanza di fertilizzanti. Esso potrebbe diminuire molto di più il prossimo anno, fino al 20%. Il motivo principale è che, a causa delle sanzioni UE, i fertilizzanti russi non potevano più essere consegnati ai paesi africani.
La Russia è uno dei principali produttori mondiali di fertilizzanti. Sebbene l'UE lo abbia continuamente negato pubblicamente, ora ha implicitamente ammesso le sua responsabilità.
Le sanzioni UE che colpiscono le esportazioni russe di fertilizzanti si basano su due componenti: una è diretta contro il settore nel suo insieme, la seconda è diretta a singoli individui.
In futuro, agli stati dell'UE sarà consentito allentare le misure punitive contro diversi miliardari russi, se ciò faciliterà le forniture di fertilizzanti russi che raggiungono i paesi africani.
La decisione è stata fortemente contrastata dalla Polonia e dagli Stati baltici, che hanno dato priorità alla lotta contro la Russia rispetto alle esigenze dei paesi africani.
Il cambio di rotta voluto dai paesi UE dell'Europa occidentale è determinato dalla consapevolezza che, continuando la sua politica di sanzioni a spese di terzi, l’UE avrebbe rischiato di perdere completamente il continente africano.
Israele rafforza la propria assistenza di intelligence all’Ucraina
Israele ha rafforzato la propria assistenza di intelligence all’Ucraina sulle armi iraniane (attraverso la NATO, al fine di mantenere un basso profilo), secondo il quotidiano israeliano Haaretz.
La decisione israeliana sarebbe conseguenza dell’assistenza militare che Teheran ha iniziato a fornire alla Russia nel conflitto. Fonti israeliane hanno definito l’iniziativa iraniana “un errore strategico”, ed anche “la miglior cosa che potesse accadere ai rapporti Israele-NATO”.
Ciò avviene dopo che Israele era stata esclusa dalla conferenza dei paesi donatori a favore dell’Ucraina tenutasi recentemente a Parigi.
Il ministro della difesa israeliano uscente, Benny Gantz, aveva ribadito che Tel Aviv non ha le capacità produttive sufficienti per fornire a Kiev sistemi di difesa aerea. Ma la decisione sarebbe stata influenzata anche dal timore israeliano di inimicarsi Mosca. I russi hanno i mezzi per limitare le continue incursioni aeree compiute da Israele nella vicina Siria, dove aerei israeliani prendono di mira obiettivi siriani e iraniani.
Le pressioni americane e la cooperazione iraniana con la Russia sembrano aver convinto Tel Aviv ad abbandonare la sua politica di neutralità.
Il mese scorso, Israele ha accettato di sottoscrivere l'acquisto di milioni di dollari di "materiale strategico" per l'Ucraina. Il materiale è stato trasferito tramite un paese NATO, e Israele ha accettato di consentire a paesi NATO di trasferire in Ucraina armi che contengono sistemi elettro-ottici e di controllo del fuoco realizzati da aziende israeliane.
In merito al primo articolo , verrebbe meno l'idea che Trump avesse tenuto generalmente un atteggiamento non ostile nei confronti della Russia. È plausibile e come si spiega? Non è forse ipotizzabile che se al posto di Biden ci fosse stato Trump il conflitto in Ucraina sarebbe stato gestito in altro modo dalla NATO?