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Oct 1, 2022·edited Oct 1, 2022Liked by Roberto Iannuzzi

Grazie per la sintesi. In effetti la somma algebrica dei "cui prodest", comunque la si giri, per i russi assume sempre segno negativo. Chi sostiene che una responsabilità americana sarebbe poco probabile, soprattutto in quanto nelle democrazie, a seguito di fatti come questi, prima o poi si apre una falla ed i segreti militari vengono divulgati, conosce solo superficialmente la storia della guerra fredda e probabilmente non sa che se un tale disvelamento dovesse avvenire, facilmente sarà in un "dopo" che potrebbe seguire il "prima" di qualche decina d'anni, quando saremo tutti morti o quasi e a quel punto se ne parlerà come si discute oggi del bombardamento di Coventry da parte della Luftwaffe: un sacrificio necessario a salvaguardia di una causa "superiore".

Convinto nel sacrosanto diritto degli ucraini a difendersi e nell'effetto terapeutico delle "sberle" subite da Putin, non credo che l'umiliazione e l'annichilimento della Russia possa essere un bene, sia che si apprezzi il popolo russo, come nel mio caso, sia nel caso in cui, senza amare questo popolo, si possieda almeno un po' di sano pragmatismo

Domani sera il dott. Campochiari aka Parabellum, sul suo canale di youtube, che di questa guerra ha fornito una ricostruzione "tecnica" tra le più attendibili ed accurate, farà una live sul cosiddetto "incidente" al gasdotto. Parabellum ha già anticipato che farà riferimento anche ad alcuni dei fatti già descritti in questo articolo. Un bravo storico militare vale più di cento giornalisti, in questo caso.

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Grazie a lei per il commento.

In effetti, alle osservazioni espresse nell'articolo se ne potrebbero aggiungere anche altre. Ad esempio, il fatto che, con la fine delle esportazioni di gas verso l'Europa, Mosca potrebbe perdere fino a 6,55 miliardi di dollari l'anno di introiti:

https://www.reuters.com/business/energy/putins-energy-gamble-may-prove-double-edged-sword-russia-2022-09-08/

C'è poi il fatto che dirottare completamente verso l'Asia le infrastrutture (pipeline, infrastrutture per la liquefazione dell'LNG) necessarie per esportare il gas potrà richiedere a Mosca circa un decennio, mettendola peraltro in condizione di dipendenza e inferiorità con Pechino, che sarebbe di gran lunga il principale cliente.

La Russia, dunque, non avrebbe alcun interesse a perdere il mercato europeo.

Grazie anche per la segnalazione dell'appuntamento su Parabellum.

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Solo un appunto, lei afferma 'a seguito dell'ingresso di Finlandia e Svezia' riferito all'annessione di questi 2 paesi alla Nato, ma questi paesi è bene ricordare che non sono ancora annessi. Trattasi solo di una formalità? Finché Erdogan si oppone, chi può dire quando avverrà effettivamente questa annessione?

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Le sue osservazioni sono corrette: è vero che da un punto di vista formale il processo di adesione di Svezia e Finlandia può ancora incontrare degli ostacoli (probabilmente superabili, perché la Turchia sembra interessata, più che ad opporre un rifiuto di principio, ad avere una contropartita negoziale - ad esempio la possibilità di acquistare alcuni sistemi d'arma occidentali, e concessioni sulla questione curda).

Ma tecnicamente sia Finlandia che Svezia sono già profondamente integrate con la Nato, avendo aderito ad iniziative come la Partnership for Peace, e soprattutto la Partnership Interoperability Initiative (https://www.nato.int/cps/en/natohq/topics_132726.htm ), che fa sì che questi paesi svolgano esercitazioni ed operazioni congiunte con la Nato, in base ad un principio di piena interoperabilità delle forze.

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